La Casa Rossa è il valico principale per andare sin Slovenia. È anche la più frequentata porta d'accesso alla nostra città che si vorrebbe "turistica", come da gargarismi dei notabili. Qualche mese fa è stata al centro della nostra attenzione con un post che ha raccolto molte commenti e idee su come trasformare questo piazzale ormai abbandonato in una zona più vivibile. Ma ad oggi è una vera tristezza passare per Casa Rossa. In questo luogo ci sono il mercato ogni quindici giorni, un bar e una storica e rinomata pizzeria, la "Piccola Capri".
Ma c'è anche un baraccamento modello Beirut dopo le bombe attaccato alla pizzeria e alla palazzina d'appartamenti. E proprio attorno a questo "splendore" di baracca nel mezzo del piazzale c'e un bel materasso con tanto di coperta, un armadio improvvisato riempito di vestiti, una bicicletta nascosta da una coperta e fuori la recinzione una carrozzella per invalidi che fa d'arredo (vedasi foto sottostanti). Insomma una casetta senza pareti a cielo aperto nel piazzale di confine. Probabilmente ci abita una persona che versa in condizioni disumane dimenticata da tutti. Ma vi sembra giusto? Una condizione che non stupisce poiché in Italia i cosiddetti mendicanti purtroppo ci sono sempre stati. È veramente scandaloso il fatto che quest'uomo sia lasciato lì al centro di Casa Rossa in mezzo alla sporcizia, chiaramente visibile per terra senza che il Comune intervenga tramite i servizi sociali. Ammesso che li ci stia qualcuno, ma dalle foto sembrerebbe di si. Se la competenza è di un privato sarebbe il caso di intimarlo a togliere le schifezze. Ci dovrebbero pensare comunque gli uffici comunali o quelli sanitari. Chi ci va per la prima volta non può far a meno di pensare che è una vergogna vedere una cosa del genere, una specie di discarica. Si può star sicuri che di lì non ci passeranno proprio più i turisti. Forse è meglio dare una bella ripulita al piazzale di Casa Rossa ed assicurarsi che se li ci vive un uomo , questo possa dormire in una struttura adeguata ed avere ogni giorno almeno un pasto caldo.
ROSSELLA DOSSO